“La recessione è ormai cronica – ha commentato il presidente di Assoelettrica, Chicco Testa – La serie negativa procede dunque costante da ormai più di un anno e mezzo, ma il dato più allarmante è quello relativo alla produzione nazionale termoelettrica, calata del 23,9%: un elemento che pone urgentemente all’ordine del giorno una revisione delle regole che garantiscono la sicurezza del sistema elettrico. I produttori termoelettrici, chiamati comunque a mettere a disposizione la potenza dei loro impianti, in particolare per bilanciare le fonti rinnovabili non programmabili, rischiano infatti di non essere più in grado di coprire i costi variabili, dopo che per più di un anno hanno visto azzerarsi i margini operativi. Insomma: la situazione del settore da pesante va facendosi insopportabile”. Il punto di vista di ANIE, anch’esso pessimista, lo trovate in questo articolo: ANIE sul calo dei consumi elettrici: è l’industria che muore! dove Claudio Andrea Gemme, Presidente di Anie, la Federazione aderente a Confindustria, che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche che operano in Italia, esprime tutta la preoccupazione del comparto.
Infatti, secondo le ultime rilevazioni di Terna, nel mese di febbraio 2013 l’energia elettrica richiesta in Italia ha fatto registrare una ulteriore flessione dell’8,1% rispetto allo stesso mese del 2012. Depurata dagli effetti di temperatura e calendario, la variazione della domanda elettrica di febbraio 2013 diventa -5,1%: quest’anno si è infatti avuto un giorno in meno ma una temperatura media mensile di circa un grado centigrado inferiore. I 25,7 miliardi di kWh richiesti nel mese di febbraio 2013 sono distribuiti per il 46,7% al Nord, per il 29,4% al Centro e per il 23,9% al Sud. A livello territoriale, la variazione della domanda di energia elettrica si è articolata in maniera differenziata sul territorio nazionale: -7,2% al Nord, -7,9% al Centro e -10,0% al Sud.
Nel mese di febbraio 2013 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’83,2% con produzione nazionale e per la quota restante (16,8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero.
In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,6 miliardi di kWh) è calata del 14,7% rispetto a febbraio 2012. Sono in crescita le fonti di produzione idrica (+43%), eolica (+19,1%) e fotovoltaica (+11,2%), in flessione le fonti termoelettrica (-23,9%) e geotermica (-4,6%).