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Le Energie Rinnovabili elettriche sono un pilastro fondamentale della strategia energetica italiana. Il Governo intende superare gli obiettivi europei ‟20-20-20‟.
L‟approccio finora seguito non è stato ottimale, soprattutto in termini di costi per il Paese. Occorre continuare a sviluppare le energie rinnovabili con un approccio alla crescita più virtuoso, basato sull‟efficienza dei costi e sulla massimizzazione del ritorno economico e ambientale per il Paese. In questo contesto, vengono emanati due Decreti Ministeriali (MISE, MATTM, MIPAF) che ridefiniscono il sistema incentivante per le Rinnovabili elettriche.
Nell‟ambito del Pacchetto Clima-Energia (cosiddetto “20-20-20”), l‟obiettivo italiano per le Rinnovabili è pari al 17% del consumo complessivo (26%, pari a ~100 TWh, nel settore elettrico).

Obiettivo italiano complessivo Obiettivi per settore
(Piano d’Azione Nazionale -PAN)
17% Elettricità 26%
Calore 17%
Trasporti 10%

Nel settore elettrico, l‟obiettivo al 2020 è già quasi raggiunto, con 8 anni di anticipo:


Il Governo intende continuare a sviluppare le energie rinnovabili, superando gli obiettivi europei ‟20-20-20‟. Vantaggi strategici delle energie rinnovabili rispetto a fonti tradizionali:
Basso impatto ambientale, minore dipendenza da combustibili fossili importati, con miglioramento della bilancia dei pagamenti e della sicurezza di approvvigionamento, appiattimento curva della domanda (per FV), con potenziale impatto positivo su mercato all’ingrosso, maggiori ricadute su filiera economica nazionale, graduale riduzione svantaggio storico di costo(es. Solare verso „grid parity‟).

Percento del contributo nazionale rispetto al costo totale a vita intera (Investimenti + Costi operativi e di Combustibile) – Stime

Le Energie Rinnovabili elettriche sono un pilastro fondamentale della strategia energetica italiana. Il Governo intende superare gli obiettivi europei ‟20-20-20‟, l’approccio finora seguito non è stato ottimale, soprattutto in termini di costi per il Paese ▪Occorre continuare a sviluppare le energie rinnovabili con un approccio alla crescita più virtuoso, basato sull’efficienza dei costi e sulla massimizzazione del ritorno economico e ambientale per il Paese. In questo contesto, vengono emanati due Decreti Ministeriali (MISE, MATTM, MIPAF) che ridefiniscono il sistema incentivante per le Rinnovabili elettriche.

L’approccio seguito finora non è stato ottimale
Focalizzazione su rinnovabili elettriche(più semplici da sviluppare) rispetto a rinnovabili termicheed efficienza energetica(economicamente più efficienti).
Sviluppo prematuro: non si è tenuto conto che i costi delle tecnologie rinnovabili sono in forte diminuzione–se, invece del „boom‟ di impianti fotovoltaici nel 2010-2011, avessimo favorito un andamento graduale e crescente su un arco di 6 anni (2010-2015), avremmo potuto installare oltre il doppio degli impianti a parità di spesa.
Incentivi su rinnovabili elettriche molto generosi, soprattutto per il solare, e mancanza di adeguati meccanismi di programmazione dei volumi. Conseguente rapida crescita impianti installati, con costi sulla bolletta, ad oggi, di 9 M.di€/anno, 170 M.di€cumulati (di cui il solare rappresenta circa il 65%).
Tutto questo si è tradotto in un costo molto elevato per il Paese “Bolletta elettrica totale Italia” (escluse imposte):

Il Governo intende agire su tutte le voci di costo critiche, di cui le rinnovabili sono una componente importante. Le Energie Rinnovabili elettriche sono un pilastro fondamentale della strategia energetica italiana. Il Governo intende superare gli obiettivi europei ‟20-20-20‟.
L’approccio finora seguito non è stato ottimale, soprattutto in termini di costi per il Paese.
Occorre continuare a sviluppare le energie rinnovabili con un approccio alla crescita più virtuoso, basato sull’efficienza dei costi e sulla massimizzazione del ritorno economico e ambientale per il Paese. In questo contesto, vengono emanati due Decreti Ministeriali (MISE, MATTM, MIPAF) che ridefiniscono il sistema incentivante per le Rinnovabili elettriche.

Elementi chiave dei 2 Decreti Ministeriali
Il Governo intende puntare sulle Energie Rinnovabili, superando in maniera significativa gli obiettivi europei al 2020 (dal 26% al 32-35% del consumo nel settore elettrico), ma evitando un forte incremento in bolletta per gli italiani e incrementando fino a ulteriori 3 M.di € all‟anno gli incentivi a regime (dai 9 M.di€attuali a 12 M.di €), con un impegno complessivo nei 20 anni di ulteriori 60 M.di€che si aggiungono agli attuali ~170 M.di Ci avviciniamo ai livelli europei di incentivi unitari, pur rimanendo al di sopra degli altri Paesi con graduale accompagnamento verso la competitività (Grid parity)e l‟integrazione nel sistema elettrico delle tecnologie rinnovabili –in particolare del solare.
Si stabilizza l‟incidenza degli incentivi sulla bolletta, producendo una riduzione di spesa di circa 3 M.di € all‟anno rispetto al costo inerziale che si sarebbe raggiunto con il precedente regime.
Si sposta il mix verso le tecnologie con maggiori ricadute sulla filiera economica del Paese e maggiore contenuto di innovazione.
Si pongono le basi per uno sviluppo ordinato e sostenibile del settore, attraverso meccanismi di competizione (aste) e governo dei volumi (registri).

I due decreti: punti salienti: DM non Fotovoltaico
Livelli di incentivo convergenti verso media europea
Introduzione di meccanismi per governare la nuova potenza annua installata, evitando crescita eccessivamente veloce (come successo per solare in passato)
Mix tecnologie allineato a Piano d‟Azione Nazionale (PAN), con incentivazione tecnologie „virtuose‟ (es. filiera nazionale, innovazione, impatto ambientale)
Crescita graduale e controllata della spesa per incentivi a rinnovabili elettriche non fotovoltaiche fino a 5-5,5 M.di €/anno (da ~3,5 attuali) e successiva stabilizzazione entro il 2020
Entrata in vigore da 1/1/2013

I due decreti: punti salienti: DM Fotovoltaico (conto energia)
Livelli di incentivo convergenti verso media UE e in graduale accompagnamento verso la „grid parity‟ Introduzione registri per governare la potenza annua installata, comunque su livelli ancora molto elevati (2-3.000 MW/anno, puntiamo a rimanere il secondo mercato mondiale dopo la Germania) Orientamento verso applicazioni „virtuose‟ che stimolano l‟efficienza energetica, l‟innovazione, danno benefici ambientali e creano opportunità di risparmio sulla spesa energetica per le PMI Innalzamento spesa annuale a 6,5 MLD€(500 milioni in questo Conto energia; in seguito eliminazione incentivi grazie a raggiungimento “grid parity”)
Entrata in vigore dal 1°luglio 2012 salvo il raggiungimento dei 6 M.di€di spesa in data successiva.

Complessivamente per le rinnovabili è prevista una crescita e stabilizzazione della spesa a 11,5-12 M.di €/anno entro il 2020 che consentirà di superare ampiamente gli obiettivi europei ‟20-20-20‟, ridurre gli sprechi e gli oneri eccessivi sulla bolletta, favorire lo sviluppo della filiera economica italiana.