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Con il termine “servizio di sicurezza” la Norma CEI 64-8 definisce un sistema elettrico che ha la funzione di garantire l’alimentazione di apparecchi utilizzatori o di parti di impianto necessari per la sicurezza delle persone.
Questo sistema non deve essere confuso con il “servizio di riserva” il quale ha lo scopo di assicurare la continuità d’esercizio di determinati utilizzatori o parti di impianto per motivi diversi da quelli riguardanti la sicurezza delle persone.

La Norma CEI 64-8 fornisce precise indicazioni sulle caratteristiche che l’impianto di sicurezza deve presentare al fine di garantire una adeguata affidabilità.
Tuttavia nei casi in cui specifiche disposizioni di legge prescrivano l’obbligo di installazione di tale impianto è richiesta l’osservanza anche delle eventuali ulteriori prescrizioni legislative.

TIPI DI ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA
L’alimentazione dei servizi di sicurezza può essere:
– non automatica, quando la sua messa in servizio richiede l’intervento di un operatore;
– automatica, quando la sua messa in servizio non richiede l’intervento di un operatore.
L’alimentazione automatica dei servizi di sicurezza è classificata, in base al tempo entro cui diviene disponibile, come segue:
– di continuità: assicura la continuità dell’alimentazione, entro condizioni specificate per il periodo transitorio, per es. per quanto riguarda le variazioni di tensione e di frequenza;
– ad interruzione brevissima: alimentazione disponibile in un tempo non superiore a 0,15 s;
– ad interruzione breve: alimentazione disponibile in un tempo superiore a 0,15 s, ma non superiore a 0,5 s;
– ad interruzione media: alimentazione disponibile in un tempo superiore a 0,5 s, ma non superiore a 15 s;
– ad interruzione lunga: alimentazione disponibile in un tempo superiore a 15 s.
La durata di 15 s è il tempo che le norme stabiliscono per l’alimentazione dei servizi di sicurezza negli ospedali (con l’esclusione delle lampade scialitiche delle camere operatorie che devono riaccendersi entro 0,5 s).
Un tempo non superiore a 0,5 s è richiesto per l’illuminazione di sicurezza quando è resa obbligatoria da disposizioni normative o di legge (locali di pubblico spettacolo, supermercati, edifici del terziario, ascensori, ecc.).

INSTALLAZIONE DELLA SORGENTE DI ALIMENTAZIONE
Le sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza devono essere installate a posa fissa ed in modo tale che non possano essere influenzate negativamente da guasti dell’alimentazione ordinaria.
Il luogo di installazione deve essere appropriato e accessibile solo a persone addestrate.
Inoltre deve essere convenientemente ventilato in modo che eventuali fumi e gas non possano propagarsi in luoghi ove sono presenti persone.
L’impiego di accumulatori di tipo ermetico esime dall’installazione in ambiente apposito.
Negli armadi tuttavia sono necessarie alcune avvertenze; in particolare una blanda ventilazione e la completa separazione tra il vano batteria e quello adibito alle apparecchiature elettriche.
Utilizzando accumulatori di tipo aperto, non è possibile l’installazione in armadi, a causa della corrosione cui danno luogo, ma è necessario predisporre un locale apposito, adeguatamente ventilato e protetto contro gli spandimenti dell’elettrolito.
Con l’impiego di gruppi elettrogeni è necessario ricordare che il tempo di avviamento è in genere superiore a 5 s per cui se tale intervallo (durante il quale il servizio di sicurezza non è alimentato) è eccessivo, si deve installare un sistema composto, oltre che da motore a scoppio e generatore, anche da un motore elettrico, un volano ed un giunto elettromeccanico.

Il motore, alimentato dalla rete mantiene costantemente in rotazione il generatore e il volano, mentre il giunto elettromeccanico è aperto ed il motore a scoppio è fermo.
Quando la tensione di rete viene a mancare si chiude l’interruttore A ed il generatore mantenuto in rotazione dal volano fornisce energia ai servizi di sicurezza per il tempo necessario ad avviare il motore a scoppio ed a connetterlo, con la chiusura del giunto elettromeccanico, al generatore elettrico.
Con tale accorgimento l’impianto di sicurezza interviene pressoché contemporaneamente al mancare dell’alimentazione ordinaria.

TIPI DI SORGENTI DI ALIMENTAZIONE
La Norma CEI 64-8 ammette i seguenti tipi di sorgenti di energia per l’alimentazione del servizio di sicurezza:
– batterie di accumulatori;
– pile;
– altri generatori indipendenti dell’alimentazione ordinaria (gruppi elettrogeni o soccorritori statici);
– linea di alimentazione effettivamente indipendente da quella ordinaria.
La sorgente di energia deve assicurare l’alimentazione del servizio di sicurezza per un periodo adeguato in relazione alle specifiche situazioni.
Le pile possono essere utilizzate purché siano predisposti accorgimenti in grado di segnalare l’approssimarsi dello stato di “carica esaurita” in modo che gli addetti al servizio di manutenzione possano provvedere alla loro sostituzione.
L’alimentazione mediante una seconda linea diversa dalla ordinaria è ammessa qualora l’indipendenza delle due linee sia effettiva così che non possa verificarsi il caso della mancanza contemporanea delle alimentazioni.
Quando le autorità preposte alla protezione contro gli incendi o altre condizioni relative all’evacuazione d’urgenza degli edifici impongono provvedimenti per servizi di sicurezza, oppure quando il committente dell’impianto richiede alimentazioni di riserva, si devono valutare separatamente le caratteristiche delle sorgenti di alimentazione dei servizi di sicurezza e di riserva.
Tali alimentazioni devono avere adeguata potenza, affidabilità e caratteristiche nominali ed un tempo entro cui essere disponibili, adatto al funzionamento specificato.
Le sorgenti citate per i servizi di sicurezza possono, ad eccezione delle pile, essere utilizzate come alimentazioni di riserva purché abbiano potenza sufficiente per entrambi i servizi e purché, in caso di sovraccarico, l’alimentazione dei servizi di sicurezza risulti privilegiata.
Quando siano disponibili più sorgenti, queste possono essere utilizzate per l’alimentazione sia di sicurezza sia di riserva purché, in caso di guasto su una sorgente, le rimanenti assicurino una disponibilità di potenza sufficiente per la messa in servizio e il funzionamento di tutti i servizi di sicurezza.
Questo comporta in genere il distacco automatico degli apparecchi che non svolgono un servizio di sicurezza

CIRCUITI DEI SERVIZI DI SICUREZZA
Al fine di evitare che un guasto elettrico, un intervento o una modifica su un circuito possa compromettere il corretto funzionamento dei circuiti di alimentazione dei servizi di sicurezza, questi devono essere indipendenti da tutti gli altri circuiti.
Conseguentemente devono essere evitati sia collegamenti elettrici sia la comunanza di conduttori in condotti o contenitori.
In pratica è necessario utilizzare cavi multipolari distinti, canalizzazioni (tubi protettivi, canali) distinte, cassette di derivazione distinte oppure dotate di setti separatori.
Può anche essere opportuno utilizzare materiali resistenti al fuoco e utilizzare percorsi diversi.
La necessità della separazione tra circuiti di sicurezza e circuiti ordinari vale anche per gli apparecchi utilizzatori come ad esempio gli apparecchi di illuminazione a doppia alimentazione nei quali la suddetta separazione deve essere garantita.
Sempre al fine di ridurre i rischi di danni ai circuiti di sicurezza, questi non devono attraversare luoghi con pericolo d’incendio.
Qualora ciò non fosse possibile è necessario che i circuiti di sicurezza siano resistenti al fuoco.
E’ in ogni caso vietato l’attraversamento di luoghi con pericolo di esplosione.

PROTEZIONE DEI CIRCUITI DI SICUREZZA
I dispositivi di protezione, di comando e di sezionamento dei circuiti di sicurezza devono essere chiaramente identificati e raggruppati in luoghi accessibili solo a persone addestrate.
Per luogo si può intendere anche l’interno di un quadro, purché questo sia chiuso a chiave.
E’ raccomandabile raggruppare in luoghi accessibili solo a persone addestrate anche i dispositivi di segnalazione, salvo i dispositivi di allarme.
L’accessibilità dei luoghi alle sole persone addestrate può essere conseguita da cartello monitore unitamente alla sorveglianza.

PROTEZIONE CONTRO I SOVRACCARICHI
Questa protezione è decisamente sconsigliabile, in quanto è preferibile accettare il rischio di danni alle condutture (come nel caso di sovraccarichi prolungati) piuttosto che consentire il distacco dall’alimentazione del circuito di sicurezza.
Per evitare il danneggiamento dei cavi può essere opportuno sovradimensionare le sezioni dei conduttori.
Quando i servizi di sicurezza sono alimentati, nel servizio ordinario, dalla alimentazione ordinaria dell’impianto e, al mancare dell’alimentazione ordinaria, da una sorgente di sicurezza, le condizioni di protezione devono essere determinate in funzione delle condizioni più sfavorevoli, che, in genere sono associate alla sorgente dell’impianto di sicurezza.

PROTEZIONE CONTRO I CORTOCIRCUITI
I dispositivi di protezione devono essere scelti ed installati in modo da evitare che un cortocircuito in un circuito comprometta il corretto funzionamento degli altri circuiti dei servizi di sicurezza.
In pratica si deve assicurare la selettività orizzontale suddividendo, l’impianto in più circuiti e proteggendo i singoli circuiti con interruttori magnetici.
E’ consigliabile che ciascun interruttore sia dotato di un contatto ausiliario con il quale segnalare, un caso di intervento per cortocircuito, il fuori servizio del circuito di sicurezza.

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI
La necessità di ridurre al minimo i disservizi dei circuiti di sicurezza rende preferenziali, come metodi di protezione contro i contatti indiretti, quelli che non comportano l’interruzione automatica per primo guasto a terra; ossia:
– il sistema SELV;
– l’alimentazione tramite trasformatore d’isolamento e dispositivo per il controllo d’isolamento;
– alimentazione con sistema IT (quando la fonte è un generatore di un gruppo elettrogeno).
Nei casi in cui si deve ricorrere alla protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione, ciascun circuito deve essere protetto con un interruttore differenziale.
La protezione contro i cortocircuiti e contro i contatti indiretti deve essere idonea nei confronti sia dell’alimentazione ordinaria sia dell’alimentazione di sicurezza (o della alimentazione di riserva) o, se prescritto, di entrambe in parallelo.

APPARECCHI UTILIZZATORI
Nei componenti elettrici alimentati da due circuiti diversi, un guasto su un circuito non deve compromettere né la protezione contro i contatti indiretti, né il corretto funzionamento dell’altro circuito.
Tutti i componenti elettrici devono essere collegati, se necessario, al conduttore di protezione di entrambi i circuiti.
Per i servizi di sicurezza che devono funzionare in caso di incendio, tutti i componenti elettrici devono presentare sia per costruzione sia per installazione, una resistenza al fuoco di durata adeguata.
I componenti elettrici devono essere disposti in modo da facilitare le verifiche periodiche e la manutenzione.
Negli impianti di illuminazione, il tipo di lampade da usare deve essere compatibile con la durata di commutazione dell’alimentazione allo scopo di mantenere il livello di illuminazione specificato.
Si deve valutare se apparecchiature non destinate essenzialmente a scopi di sicurezza ma utili in caso di emergenza, quali impianti di diffusione sonora, impianti di ripresa TV, impianti per la visualizzazione di messaggi su schermi, elaborati con liste delle persone presenti ecc., debbano essere considerate come appartenenti a servizi di sicurezza.