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Le prese a spina e i circuiti terminali che le alimentano devono rispondere a prescrizioni normative riguardanti principalmente due aspetti: l’installazione e la protezione sia dalle sovracorrenti sia dai contatti indiretti (degli apparecchi utilizzatori).

Altezza di installazione
L’altezza di installazione h considerata dalla mezzeria della presa (asse di inserzione della spina) dipende dal tipo di ambiente.
Per ambienti ordinari l’altezza minima è di 17,5 cm con installazione a parete, 7 cm con installazione su canale battiscopa e 4 cm con montaggio su torrette a pavimento.
Nelle autorimesse, box, officine di riparazione ecc., dove vi può essere il pericolo di rotture per urti, l’altezza della presa a spina deve essere di almeno 1,5 m.
Nelle aree adibite a campeggi infine la posizione delle prese deve essere compresa tra un minimo di 80 cm e un massimo di 150 cm.
Secondo il D.M. 14/6/89 n. 236 “Regolamento di attuazione dell’art. 1 della legge 9/1/89 n. 13, riguardante l’eliminazione delle barriere architettoniche”, le prese a spina devono essere posizionate ad un’altezza compresa tra 40 e 140 cm dal pavimento (l’altezza consigliata è di 70 ÷ 110 cm).
L’installazione delle prese a spina nei mobili deve essere conforme alle disposizioni delle Norme CEI 64-11 le quali prescrivono che la presa sia posizionata su superfici verticali e ad una distanza dal pavimento di almeno 7 cm.
E’ ammessa anche l’installazione su superfici inclinate purché l’asse di inserzione della spina non formi un angolo superiore a 30° rispetto l’orizzontale (fig. 2a mostra figura).
Inoltre le prese devono essere fisse e assicurare un grado di protezione almeno IPXXC; devono pertanto essere dotate di scatole di chiusura che non consentano il contatto con i morsetti.
Qualora l’asse di inserzione della spina risultasse inclinato di un angolo superiore a 30° la presa deve essere munita di coperchio di chiusura e assicurare un grado di protezione IP4X (fig. 2b mostra figura).

Criteri di connessione delle prese
Nel collegamento delle prese la tecnica dell’entra-esci (fig. 3 mostra figura Modi di connessione delle prese) è ammessa solo se le stesse sono munite di morsetti doppi oppure se i morsetti semplici sono idonei a ricevere due conduttori.
Si osservi che questo tipo di connessione non è ammessa per il conduttore di protezione quando le prese sono installate nei locali ad uso medico, in quanto l’applicazione dell’entra-esci creerebbe tanti nodi equipotenziali intermedi in cascata mentre le norme ne ammettono un solo nodo intermedio
Negli impianti di ambienti adibiti ad uso medico i conduttori di protezione delle prese devono far capo ad un solo nodo secondario).

Protezione delle prese
I circuiti che alimentano le prese devono essere protetti contro sovraccarichi e cortocircuiti che possono aver origine negli utilizzatori connessi alla presa.
Qualora l’utilizzatore non sia in classe II (doppio isolamento) è necessario assicurare anche la protezione contro i contatti indiretti.
Negli ambienti ordinari la protezione contro l’elettrocuzione viene assicurata mediante dispositivi differenziali posti a protezione dell’impianto o di singoli circuiti.
Per quanto riguarda la protezione contro le sovracorrenti si possono presentare due casi:
– se il circuito protetto alimenta una sola presa, la corrente nominale dell’ interruttore deve essere uguale alla corrente nominale della presa;
– se il circuito protetto alimenta più prese in cascata l’interruttore può avere corrente nominale superiore a quella della presa con corrente nominale minore ma i conduttori che alimentano le prese devono essere dimensionati per la corrente nominale dell’interruttore di protezione.
Particolare prescrizioni riguardano la protezione dai contatti indiretti nei luoghi a maggior rischio.
Nei cantieri edili le prese installate nei quadri devono essere protette da un interruttore differenziale con Idn < 30 mA e tempo di intervento istantaneo (ossia senza ritardo intenzionale) ciascun differenziale può proteggere al massimo sei prese.
Anche nei campeggi le prese devono essere protette mediante differenziale con Idn < 30 mA, ma ciascun interruttore non può proteggere più di tre prese.
Discorso analogo vale per le strutture agricole e zootecniche ma in questo caso non viene posto un limite al numero di prese protette.
L’obbligo del differenziale inoltre vale solo per gli impianti degli edifici destinati all’attività agricola (stalle, depositi di fieno e foraggio, magazzini, pollai, porcilaie ecc.) e non per i locali destinati ad uso residenziale presenti nelle stesse strutture e per i quali si applicano le regole generali.
Nei locali da bagno e doccia le prese a spina installate nella zona 2 devono essere alimentate da trasformatore d’isolamento di bassa potenza (per rasoi elettrici) mentre quelle installate nella zona 3 devono essere protette mediante interruttore differenziale con Idn < 30 mA (che può essere quello posto a protezione dell’ impianto).

Nelle piscine le prese a spina possono essere installate nella zona 2 purché sia attuato uno dei seguenti accorgimenti:
– siano alimentate da circuiti SELV;
– siano protette mediante differenziale con Idn < 30 mA;
– siano protette individualmente mediante separazione elettrica con trasformatore d’isolamento posto all’esterno delle zone 0,1 e 2.

Per piccole piscine è ammesso installare prese nella zona 1 purché oltre ad essere conformi ad una delle condizioni sopra indicate siano posizionate ad un’altezza di almeno 30 cm e ad una distanza dal limite della zona 0 superiore a 125 cm.