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domandaSalve, sto progettando la ristrutturazione di una parte di ospedale dove cambieranno le destinazioni d’uso dei locali. C’è un impianto di rivelazione fumi puntiforme fatto nel 2007 e dovrò sostituire tutti i rivelatori. Considerato che sicuramente i cavi non sono in linea con le norme di oggi, è necessario sostituire anche tutte le linee?

Andrea Rabatti

rispostaPer i conduttori esistenti, oltre alla compatibilità tecnica con le apparecchiature di nuova installazione (dalla centrale, ai rivelatori, ai pulsanti ed altri apparati) per portata e caduta di tensione, induttanza, capacità, attenuazione del segnale (da verificarsi a cura del progettista nelle nuove condizioni di progetto), deve anche essere verificata la classe di reazione al fuoco, e quella di resistenza al fuoco, di concerto con il tecnico di prevenzione incendi con il quale il progettista dell’impianto dovrà determinare il possibile riutilizzo dei conduttori.

In ogni caso i conduttori dovranno essere conformi a quanto prescritto dalla Norma UNI 9795 Capitolo 7.1 Connessione via cavo. Precisamente i conduttori dovranno essere con rivestimento esterno di colore rosso con tensione nominale di esercizio di 100 V (Uo/U = 100/100 V), con conduttori flessibili (non sono ammessi conduttori rigidi), con sezione minima di 0,5 mm2 , ed essere idonei alla posa in coesistenza con cavi energia utilizzati per sistemi a tensione nominale verso terra fino a 400 V, e inoltre:

a) Per il collegamento di apparati aventi tensioni di esercizio uguali o minori di 100 V c.a. (per esempio sensori, pulsanti manuali, interfacce, avvisatori ottico-acustici, sistemi di evacuazione fumo calore, ecc.) si richiede l’impiego di cavi resistenti al fuoco, conformi alla CEI 20-105, con particolare caratteristica di reazione al fuoco non inferiore all’Euro classe indicata dalla norma. Il requisito minimo di resistenza al fuoco è pari a PH30, ma nell’ipotesi di esistenza di distinte zone o distinti compartimenti, il valore di resistenza al fuoco (PH) richiesto potrà essere superiore (PH 120), per garantire il mantenimento delle funzioni per un periodo non inferiore a quello prescritto da specifiche regole tecniche di prevenzione incendi.

b) Per il collegamento di apparati del sistema di evacuazione vocale, con linee a 70 V c.a. o 100 V c.a. (valore efficace RMS), si richiede l’impiego di cavi resistenti al fuoco conformi alla CEI 20-105, a bassa capacità con particolare caratteristica di reazione al fuoco non inferiore all’Euro classe indicata dalla norma.

c) Per il collegamento di apparati aventi tensioni di esercizio maggiori di 100 V c.a. si richiede l’impego di cavi elettrici resistenti al fuoco, conformi alla CEI 20-45 con particolare caratteristica di reazione al fuoco non inferiore all’Euro classe indicata dalla norma. Questi cavi, aventi tensione nominale (Uo/U = 0,6/1 kV), devono essere realizzati con conduttori flessibili, con sezione minima di 1,5 mm2 Il requisito minimo di resistenza al fuoco è pari a PH 120.
Al fine di distinguere agevolmente le linee del sistema di alimentazione primaria è richiesto l’impiego di cavi con rivestimento esterno di colore blu.

d) Per lo scambio di informazioni tra funzioni all’interno della UNI EN 54-1 che utilizzino connessioni di tipo LAN, WAN, RS232, RS485, PSTN devono essere utilizzati cavi dati resistenti al fuoco conformi alla metodologia di prova CEI EN 50200 e CEI EN 50289-4-16, con particolare caratteristica di reazione al fuoco secondo l’Euro classe minima Cca s1b d1 a1. Il requisito minimo di resistenza al fuoco è pari a PH 120.