Per uso civile è permesso usare dei differenziali da 300 mA ? Eventualmente in quali altri casi si può usare?
Vito Scrimieri
La protezione contro i contatti indiretti per interruzione dell’alimentazione è prescritta dall’art. 413.1.4 della Norma CEI 64-8/4 che indica il soddisfacimento della seguente condizione:
RE x Idn ≤ UL
dove:
RE= resistenza del dispersore in ohm ovvero resistenza dell’anello di guasto
Idn= corrente nominale del differenziale in ampere
UL =tensione di contatto convenzionale sulle masse pari a 50 V
Pertanto, salvo nei casi prescritti dalla norma per l’installazione dell’interruttore differenziale con Idn = 0,03 A si può regolare secondo le prescrizioni di cui all’art. 413.1.4.
Nell’ambito di installazione civile l’attuale edizione della Norma CEI 64-8 impone l’installazione del dispositivo differenziale con Idn = 0,03 A nei seguenti casi:
– Art. 412.5.3 – Locali ad uso abitativo o circuiti destinati ad alimentare apparecchi utilizzatori mobili usati all’esterno
– Art. 521.1 (commento) Cavi piatti per posa fissa sotto tappeto
– Sez. 701 Locali contenenti bagni o docce
– Sez. 703 Saune
– Sez. 712 Ricarica auto elettrica
Art. 753 Sistemi di riscaldamento a soffitto o a pavimento
Può consultare su NT24.it la risposta al quesito del 21 gennaio 2014 ove si indicano i casi nei quali la Norma CEI 64-8 richiede il differenziale da 30 mA.
https://nt24.it/2014/01/20-casi-in-cui-la-norma-cei-64-8-richiede-il-differenziale-da-30-ma/
Nella nuova edizione della CEI 64-8 in inchiesta pubblica e di prossima pubblicazione viene prescritto l’utilizzo di interruttori differenziali con corrente differenziale non superiore a 30 mA per i seguenti casi:
– le prese in corrente alternata con una corrente nominale non superiore a 32 A, che possono essere utilizzate da persone ordinarie e che sono previste per uso generale,
– i circuiti che alimentano le prese a spina con una corrente nominale non superiore a 32 A, in corrente alternata, destinate ad alimentare apparecchi utilizzatori mobili all’esterno.
– nelle unità abitative per i circuiti in corrente alternata, che alimentano gli apparecchi di illuminazione fissi.