In un capannone soggetto al controlo dei Vigili del Fuoco (ambiente a maggior rischio in caso d’incendio), sono presenti alcuni piccoli UPS da 600W e 1600W dedicati esclusivamente ad alimentare alcuni switch dati, in posizione adiacente. Tali UPS sono di dimensioni compatte, alimentati tramite una presa a spina e alimentano il carico tramite spine da PC sul lato posteriore. Non sono dotati di contatti EPO, per un eventuale spegnimento tramite comando di emergenza e la loro autonomia in emergenza è di alcuni minuti.
La struttura è dotata di un comando di emergenza generale per togliere tensione, ma questi UPS non possono essere disattivati.
Si possono considerare non pericolosi se adeguatamente segnalati con cartelli monitori e allarme ottico acustico in dotazione, in considerazione dell’autonomia limitata e della ridottissima estensione del circuito? (pochi centimetri).
Marcello Baronio
Nei luoghi a maggior rischio in caso d’incendio e nelle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco ai sensi del DPR 1515/2011 è prescritto un comando di emergenza che interrompa l’erogazione dell’energia elettrica, ai carichi ordinari o alle utenze di sicurezza, da parte delle squadre di soccorso o dei Vigili del Fuoco. Nel caso prospettato i singoli UPS alimentano un singolo carico ordinario con dimensione dei circuiti ridotta; pertanto, l’eventuale pericolo è limitato al singolo accoppiamento UPS/apparecchio.
Detta condizione non può costituire una sorgente di pericolo in quanto, ai fini della protezione dai contatti indiretti, al mancare dell’alimentazione principale il singolo UPS alimenta i carichi a mezzo della batteria con i relativi tempi di autonomia. Essendo la batteria una sorgente autonoma senza riferimento a terra si applicano le regole per i Sistemi IT (come da Art. 413.1.5.2. Norma CEI 64-8/4) secondo la relazione RE x Id < UL. dove Id è la corrente di primo guasto di impedenza trascurabile. Detta corrente nel caso di specie è sempre di valore limitato e quindi si verifica la condizioni per la protezione.