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illuminazione stadioNella norma CEI 64-8 del 2012 all’art. 531.2.2.2 l’uso dei dispositivi differenziali con sorgente ausiliaria che non funzionino quando la sorgente ausiliaria sia guasta è ammesso solo se:
• la protezione, in accordo con quanto indicato in 413.1 della Parte 4, contro i contatti indiretti sia assicurata anche in caso di guasto dell’alimentazione ausiliaria, oppure
• i dispositivi differenziali sono installati in impianti eserciti, provati ed ispezionati da persone addestrate.
Nella norma CEI 64-8 del 2021 all’art 531.3.4.2 trovo solo un generico “accessibili a persona avvertita o esperta”
Nel caso in cui per vari motivi l’alimentazione ausiliaria dei differenziali MRCD si guasti quali sono ad ora le prescrizioni normative?

Tiziano Montanari

impianti elettriciL’art. 531.2.2.2 dell’edizione 2012 della Norma CEI 64-8/4 rinvia specificatamente alle prescrizioni dell’art. 413.1 della Norma CEI 64-8/4 e cita le persone “addestrate” quale discriminante per l’esercizio, la prova e l’ispezione di impianti elettrici ove sono installati dispositivi differenziali con sorgente ausiliaria.
La definizione di persona addestrata è desumibile dall’art. 29.1 “Persona addestrata” della Norma CEI 64-8/2 nella quale rientrano le classificazioni di “persona esperta” e di “persona avvertita”.
Nell’edizione 2020 l’art. 413.1 della Norma CEI 64-8/4 non cambia e permane la sua prescrizione di carattere generale sulle altre parti della norma. Così come l’art. 29.1.
L’art. 531.2.2.2 dell’ edizione 2012 è stato sostituito dall’art. 531.2.4.2 nel quale vengono specificate le norme di prodotto alle quali devono essere conformi i dispositivi impiegati ove gli impianti corrente alternata sono accessibili sono alle persone avvertite o alle persone esperte. Nel caso di specie per i dispositivi MRCD (Modular Residual Current Device) la Norma CEI EN 60947-2 Allegato M “Dispositivi differenziali separati”.
Le prescrizioni normative non sono mutate, sono quelle dell’edizione 2012, indicate nell’art. 413.1 ovvero la limitazione delle tensioni di contatto sulle masse.
413.1 Protezione mediante interruzione automatica dell’alimentazione
NOTA 1 L’interruzione automatica dell’alimentazione è richiesta quando si possono avere effetti fisiologici dannosi in una persona, in caso di guasto, a causa del valore e della durata della tensione di contatto (Guida CEI 64-18).
NOTA 2 Questa misura di protezione richiede il coordinamento tra il modo di collegamento a terra del sistema e le caratteristiche dei conduttori di protezione e dei dispositivi di protezione.

Così come integrate nelle note a commento dell’articolo:

Commento
413.1 L’esperienza ha dimostrato che una stima accurata, in fase di progettazione dell’impianto, della tensione di contatto comporta difficoltà talvolta insormontabili, essendo basata su alcuni parametri il cui valore dipende dalla configurazione dell’impianto stesso: si è riscontrato che anche la verifica del suo valore ad impianto completato presenta notevoli complicazioni.
Per queste ragioni sono stati definiti dei metodi convenzionali che permettono di determinare i tempi di intervento dei dispositivi di protezione non in funzione della tensione di contatto, bensì in funzione della tensione nominale dell’impianto per i sistemi TN e della tensione totale di terra per i sistemi TT.
Questi tempi sono stati definiti tenendo conto della capacità che hanno le persone di sopportare correnti senza effetti patofisiologici pericolosi, sulla base delle informazioni contenute nella Norma CEI IEC 60479-1.