L’emergenza terrorismo è maggiormente sentita rispetto a due anni fa e oltre il 40% degli Italiani frequenta più di rado eventi in piazza e viaggia meno all’estero. Non cambia abitudini, però, chi crede nei sistemi di sicurezza più avanzati ed è maggiormente disposto a investire anche personalmente in queste tecnologie
Sono stati presentati Giovedì 9 Novembre i risultati della ricerca Italy@Risk di Ipsos Italia, commissionata da SICUREZZA, la manifestazione dedicata a security e fire, che si terrà dal 15 al 17 novembre a Fiera Milano. L’indagine, realizzata su un campione di 1800 individui, approfondisce le preoccupazioni degli Italiani circa i rischi percepiti e offre uno spaccato sul tema della sicurezza e sulla relazione con le tecnologie che proteggono le nostre case e le nostre città.
I dati presentati aggiornano ed evolvono i risultati emersi nel 2015, quando l’indagine è stata realizzata per la prima volta da Ipsos Italia per SICUREZZA. La manifestazione organizzata da Fiera Milano, leader in Italia e tra gli appuntamenti di riferimento in Europa per gli operatori del settore, si propone non soltanto come una piattaforma di business, ma anche come un laboratorio di confronto sulle problematiche relative alle esigenze di sicurezza in tutti gli ambiti: è proprio per offrire una visione informata sulla percezione degli italiani su questo tema a quello della consapevolezza sulle tecnologie del settore che ha commissionato una ricerca specifica.
Il tema della Sicurezza emerge come la seconda preoccupazione per gli italiani, indicata dall’86% degli intervistati, dopo i problemi dovuti all’Economia (sentiti dal 90% degli intervistati), ma prima di Salute e Ambiente (che preoccupano rispettivamente il l’84% e il 78% del campione).
Sono sempre di più, il 43%, gli italiani che sentono il terrorismo come un’emergenza: nel 2015 era infatti il 35% degli intervistati a percepire tale rischio come un elemento di preoccupazione forte. Oggi il terrorismo è, infatti, secondo soltanto al timore di furti e rapine (cui è sensibile il 47% degli italiani: era il 49% nel 2015) e supera quello per l’emergenza immigrazione (il 34%. Era il 35% due anni fa).
Italiani più attenti e ansiosi sono quelli fotografati dall’indagine, ma anche più sensibili alle proposte del mercato della sicurezza (seppur con alcuni distinguo). Così, emerge che a seguito dei recenti fatti di cronaca si sente poco sicuro fuori casa il 42% degli intervistati e che cinema, teatri, musei e centri sportivi sono giudicati come meno sicuri rispetto al giudizio di due anni fa, così come i concerti in stadi e piazze, le città d’arte e le grandi città in generale, con un calo in termini di punti indice (dai 5 ai 7) all’interno della classifica dei luoghi più sicuri indicati nel 2015. Inoltre, il 43% degli intervistati ha dichiarato di partecipare meno agli eventi di piazza, o di aver smesso del tutto di prendervi parte (rispettivamente il 31% e il 12%), mentre il 42% viaggia meno fuori dall’Italia o ha smesso totalmente di recarsi all’estero (rispettivamente il 27% e il 15% degli intervistati).
Tuttavia, la presenza di sistemi di sicurezza aumenta la percezione di sicurezza fuori casa, con un voto medio di 6,8 rispetto al 5,8 del giudizio generale sui luoghi pubblici: in questo quadro di generale diffidenza, dunque, i segnali positivi vengono da parte di quanti accordano valore dissuasivo ai sistemi di sicurezza e per questo non intendono cambiare le proprie abitudini.
In generale, i possessori di sistemi di sicurezza risultano in percentuale costante oggi rispetto al 2015 (73% degli italiani), ma crescono tra questi quanti riconoscono a queste tecnologie un contributo importante alla propria tranquillità: dal 33% di due anni fa al 35% di oggi chi si sente molto sicuro e dal 56 al 59% chi si sente abbastanza sicuro grazie alla scelta di dotazioni avanzate di security. Resta costante (più dell’80%) la percentuale di quanti si sentono sicuri con dotazioni tradizionali.
Il 30% degli italiani vuole investire in sistemi di sicurezza: di questi, il 24% è già in possesso di sistemi tecnologici di questo tipo e il 6% non ne ha ancora installato alcuno. La cifra media accordata all’investimento su queste soluzioni è di 1.270 Euro (era di 1.200 Euro due anni fa), ma il 60% è disposto a investire fino a 2000 Euro. Il 79% di quanti vogliono acquistare un sistema è pronto a investire sulle proposte più avanzate.
La qualità è l’aspetto chiave per il 59% di chi sceglie queste tecnologie, rispetto al risparmio (41%). Anche per questo fornitore o produttore sono i canali più importanti cui rivolgersi per chi desidera dotarsi di un sistema di sicurezza, ma anche gli interlocutori di riferimento per la sua installazione.
Un tema delicato come la Privacy, aspetto che si muove di pari passo con quello della sicurezza, si dimostra importante per il campione intervistato: il 37% ritiene che l’equilibrio attuale tra privacy e sicurezza sia ottimale, il 35% ritiene che si dovrebbe dare ancora più attenzione ad essa, mentre solo il 27% pensa ci sia troppa attenzione al tema. Ma se si tratta di scegliere tra opportunità di sentirsi sicuri e diritto alla riservatezza, si conferma, come già nel 2015, la preferenza per la sicurezza, espressa dal 59% degli intervistati.
La ricerca di Ipsos Italia per SICUREZZA dimostra ancora una volta la centralità del tema sicurezza rispetto ai principali temi di rischio percepito, ma anche le opportunità che si aprono per il settore della security: le soluzioni tecnologiche sono infatti accettate come un investimento utile a livello privato, ma soprattutto risultano un punto di riferimento importante per non cedere alle paure che le emergenze di oggi accendono in noi. La conoscenza diretta delle nuove soluzioni diventa così importante anche per migliorare lo stile di vita di tutti e le aziende del settore, cui viene accordata autorità dagli utenti finali, possono oggi diventare referenti ad ogni livello e farsi promotrici delle nuove tecnologie per la sicurezza come mezzi di tutela per la quotidianità di ciascuno di noi.