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E’ teoricamente in vigore la nuova tariffa di rete per i consumi ad alta efficienza, non più legata al volume dell’energia elettrica utilizzata e più aderente agli effettivi costi dei servizi di rete: il trasporto, la distribuzione e la gestione del contatore.
Lo ha deciso lo scorso dicembre l’Autorità per l’energia approvando l’introduzione della cosiddetta tariffa ‘’D1’’ che potrà essere applicata, a livello sperimentale e su base volontaria, ai clienti domestici che hanno deciso di riscaldare la propria casa utilizzando esclusivamente pompe di calore.
La nuova tariffa sarà costante, a prescindere dai consumi, e potrà essere applicata alle forniture di energia elettrica sia con contratti di mercato libero sia di maggior tutela per l’abitazione di residenza.
La novità è inserita nel pacchetto di aggiornamento delle tariffe di trasmissione, distribuzione, misura per il 2014 e si inquadra nel percorso delineato dalle normative europee1, nazionali e dalla recente deliberazione 204/2013 sull’avvio di una riforma tariffaria per eliminare sussidi incrociati e favorire il raggiungimento degli obiettivi di efficienza energetica e di utilizzo di fonti rinnovabili, anche attraverso la progressiva eliminazione degli ostacoli alla diffusione di tecnologie innovative come pompe di calore, piastre di cottura a induzione e veicoli elettrici.
L’attuale progressività delle tariffe in funzione dei consumi tende invece a sfavorire l’utilizzo dell’energia elettrica per usi termici: malgrado l’alto livello di efficienza energetica, l’utilizzo di una pompa di calore porta inevitabilmente ad una crescita dei consumi e della bolletta; la nuova tariffa di rete sperimentale consentirà di ridurre l’aumento della spesa e di rendere queste tecnologie economicamente più competitive.
Ad oggi, per un cliente domestico ‘tipo’, con 2700 kWh/anno di consumi, le tariffe per i servizi di rete rappresentano circa il 35% della bolletta, ma per gli alti consumi, le tariffe di rete possono arrivare fino al 48% della spesa totale. Altra cosa sono i servizi di vendita riferiti al prezzo dell’energia elettrica consumata, pari al 50% circa della spesa totale.
Le attuali tariffe per i servizi di rete per le utenze domestiche servite in bassa tensione sono ancora riferite, in larga misura, alla situazione post crisi energetica del 1973, quando in Italia con le tariffe si pagavano anche la vendita dell’energia elettrica, la fornitura del servizio era verticalmente integrata ed erano presenti numerosi sussidi incrociati e stretti limiti di potenza.
Malgrado diversi tentativi dal 2000 ad oggi, non è stato possibile ridisegnare il sistema e completare la prevista transizione verso una tariffa dei servizi di rete orientata ai costi, eliminando inefficienze, sussidi e tale da cogliere l’esigenza di fare efficienza energetica per favorire la migliore sostenibilità ambientale possibile.
L’approvazione della deliberazione 204/2013 e l’introduzione della tariffa D1 a livello sperimentale, rappresentano i primi passi concreti verso la riforma tariffaria, anche alla luce dell’evoluzione generale del sistema elettrico, con l’apertura del mercato alla concorrenza e l’esplosione degli oneri generali di
sistema, per arrivare a meccanismi meno complessi e più favorevoli alla diffusione di tecnologie ad alta
efficienza.
La nuova tariffa sarà introdotta dopo una consultazione pubblica per definire gli aspetti operativi della
fase sperimentale e le modalità di realizzazione di un dettagliato monitoraggio dei consumi per
raccogliere elementi utili nei futuri procedimenti di revisione tariffaria.