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Il riconoscimento di incentivi pubblici alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili si basa su un’intensa azione preliminare di verifica e controllo degli impianti da parte del GSE.
L’obiettivo di tale azione, svolta attraverso verifiche documentali e sopralluoghi, è quello di accertare la sussistenza, con riferimento al Produttore e all’impianto, dei requisiti previsti dalle norme.
Negli ultimi anni si è registrato un notevole incremento degli impianti che hanno avuto accesso alle diverse misure incentivanti. In risposta a questa tendenza, le attività di controllo sono state intensificate in maniera significativa.
L’istruttoria tecnico‐amministrativa delle richieste di incentivazione Il GSE effettua, preliminarmente, per ogni domanda di incentivo un accurato esame tecnico ‐ amministrativo per la verifica della sussistenza dei requisiti attraverso:
– una verifica tecnica che consiste nel controllo della relazione generale d’impianto, della scheda tecnica, degli schemi elettrici, delle planimetrie, degli elaborati grafici descrittivi della modalità di posizionamento dei moduli, delle fotografie dell’impianto, delle matricole e delle certificazioni dei componenti, dei certificati dei gruppi di misura, della documentazione attestante l’entrata in esercizio dell’impianto e delle misure dell’energia prodotta dall’impianto, anche tramite sistema satellitare.
Qualora previsti dalla normativa, il GSE richiede e verifica il formulario di smaltimento dell’eternit/amianto e l’attestato di certificazione energetica dell’edificio sul quale è installato l’impianto. Ove necessario, procede, inoltre, al rilievo fotogrammetrico dell’impianto.
– una verifica amministrativa che consiste nel controllo dei titoli autorizzativi, della documentazione UTF, della documentazione relativa all’acquisto e al trasporto in cantiere delle principali apparecchiature costituenti l’impianto.
Il GSE, inoltre, acquisisce d’ufficio l’informazione antimafia, richiede alle Amministrazioni Pubbliche, qualora lo ritenga necessario, eventuali altri documenti comprovanti la sussistenza dei requisiti per il riconoscimento degli incentivi, quali, ad esempio, piani regolatori e certificati di destinazione urbanistica, effettua le visure camerali delle società che richiedono l’incentivazione ed effettua verifiche fiscali ai sensi del DM 40/2008.
L’attività di verifica svolta dal GSE nel corso del 2011 e nei primi 9 mesi del 2012 ha portato alla realizzazione di oltre 315.000 verifiche documentali e circa 3.500 sopralluoghi.
Tali attività hanno consentito di rilevare un significativo numero di impianti che presentavano difformità di vario genere e, conseguentemente, di adottare:
– 8.593 provvedimenti di diniego delle tariffe incentivanti o riconoscimento delle stesse in misura inferiore;
– in caso di dichiarazioni false e mendaci, 84 provvedimenti decadenziali/interdittivi per gli impianti e i relativi Soggetti Responsabili, ai sensi degli articoli 23 e 43 del D.Lgs. 28/2011.
Nella tabella allegata sono riportati i principali dati – suddivisi per tipologia di meccanismo di incentivazione – riguardanti le attività di controllo effettuate, i risultati conseguiti e i minori oneri sostenuti.
I flussi informativi con le Autorità Giudiziarie e le Forze dell’Ordine I processi di verifica e controllo svolti dal GSE prevedono anche un’intensa attività di collaborazione con le Autorità Giudiziarie e le Forze dell’Ordine, attraverso lo scambio di flussi informativi finalizzati a garantire il corretto riconoscimento degli incentivi previsti.
Dall’inizio del 2011 ad oggi, il GSE ha specificatamente verificato, in collaborazione con tali Autorità, anche 466 impianti per una potenza totale pari a 270 MW, fornendo, inoltre, informazioni in merito a quasi 93.000 impianti.
Il GSE, in caso ravveda divergenze tra quanto dichiarato dai Soggetti Responsabili e quanto riscontrato attraverso verifica documentale o sopralluogo, oltre ad adottare i provvedimenti di diniego previsti, effettua specifica segnalazione alla Procura della Repubblica. Ad oggi, tra il 2011 e il 2012, il GSE ha segnalato alla Procura stessa, mediante esposto‐denuncia, 70 casi per i seguiti di competenza.
Considerata la natura pubblica degli incentivi, il GSE, inoltre, collabora attivamente con le 110 Prefetture presenti sul territorio nazionale, richiedendo direttamente alle Prefetture stesse le certificazioni antimafia, come previsto, da ultimo, dalla Legge
35/2012.
Ad oggi, a seguito di comunicazioni interdittive antimafia, il GSE ha sospeso o non ha attivato 7 convenzioni per un controvalore pari a circa 7 milioni di euro.

Le misure gestite
Il GSE eroga le tariffe incentivanti, con frequenza mensile o bimestrale, sulla base delle misure dell’energia prodotta comunicate dai Gestori di Rete o, in alternativa, per specifiche tipologie di impianti, dai Soggetti Responsabili, analizzando le caratteristiche tecniche e geografiche degli impianti, anche mediante verifiche con il sistema satellitare in fase di implementazione.
Dall’inizio del 2011 ad oggi, il GSE ha ricevuto oltre 6 milioni di misure dai Gestori di Rete e dai Soggetti Responsabili. L’energia prodotta da tali impianti deve essere contabilizzata mediante gruppi di misura fiscali sui quali l’Agenzia delle Dogane ha la responsabilità di apporre i sigilli.
All’Agenzia delle Dogane stessa e al GSE i Soggetti Responsabili inviano, inoltre, le dichiarazioni annuali, attestanti l’energia prodotta e autoconsumata soggetta ad accisa.
Ad oggi sono circa 40.000 i Soggetti Responsabili tenuti ad inviare le dichiarazioni al GSE che le utilizza per valorizzare le partite commerciali attive e passive derivanti dalle convenzioni stipulate.